PC Gaming 2000 euro – Migliore configurazione

Puntare su di un PC da gaming da 2.000 euro è la scelta ideale per chi non può rinunciare a prestazioni di altissimo livello. Con configurazione di questo tipo è possibile puntare al gaming in 4K a 60 frame per secondo per buona parte dei titoli più recenti. Per spingere al massimo i giochi più pesanti su PC potrebbe essere necessario, invece, aumentare ulteriormente il budget.

In ogni caso, un PC da 2.000 euro è un prodotto ideale per il gaming senza compromessi. Per ottenere il massimo con un budget così importante sarà necessario trovare il giusto equilibrio tra le componenti e valutare le proprie opzioni. In particolare, bisognerà valutare bene il budget da dedicare alla scheda video, elemento essenziale per massimizzare le prestazioni.

Naturalmente, sarà necessario considerare con attenzione anche la CPU, da abbinare ad un’eccellente scheda madre ed al quantitativo giusto di memoria RAM. Per lo spazio d’archiviazione, inoltre, non basta più solo guardare ai GB disponibili ma è necessario puntare su memorie veloci in grado di sostenere l’intera configurazione durante le sessioni di gioco. Massima attenzione, inoltre, alle temperatura ed all’alimentazione in cui è necessario investire il giusto, senza considerare prodotti economici.

Ecco, quindi, la configurazione su cui puntare per un PC da gaming da 2.000 Euro:

Configurazione per un PC Gaming da 2000 euro

La configurazione per un PC gaming da 2.000 euro prevede due varianti, una AMD ed una Intel, per quanto riguarda CPU (e scheda madre). Per la scheda video in questa fascia di prezzo c’è un’unica soluzione su cui puntare. Le prestazioni (così come i prezzi) tra le due varianti della configurazione sono molto simili. In base alle proprie esigenze ed alle preferenze, sarà possibile puntare sulla proposta AMD o su quella Intel.

Nella tabella qui di seguito andiamo a riassumere le componenti individuate per questa configurazione.

Scheda video

Per una configurazione di un PC da gaming con un budget di 2.000 euro è opportuno partire da una scheda video in grado di garantire ottime prestazioni in 4K, risoluzione di riferimento in questa fascia di prezzo. La scelta, in questo caso, ricade sulla ASUS GeForce RTX 3080 TUF, una delle versioni più interessanti della nuova RTX 3080 con cui Nvidia ha davvero alzato il livello della competizione.

La ASUS GeForce RTX 3080 TUF ha tutte le carte in regole per rappresentare il riferimento della configurazione e rappresenta circa il 40% del budget destinato all’acquisto delle componenti di tutto il PC. La scheda garantisce prestazioni di assoluto livello e, abbinata ad una valida CPU, è in grado di garantire i 60 frame per secondo in 4K su quasi tutti i titoli più esigenti del momento nel settore del gaming su PC.

Al momento, per una configurazione da 2.000 euro non conviene puntare su soluzioni meno prestanti. La RTX 3080 è una scheda ottima e con un prezzo ideale per creare una configurazione equilibrata per un PC gaming da 2.000 euro. Come vedremo di seguito, le prestazioni saranno ottimali ed in 4K si potrà giocare senza problemi per molto tempo.

Caratteristiche tecniche:

Nome: ASUS GeForce RTX 3080 TUF Marca: ASUS VRAM: 10 GB GDDR6X Frequenza Core: OC Mode – 1815 MHz (Boost Clock) Gaming Mode – GPU Boost Clock : 1785 MHz , GPU Base Clock : 1440 MHz Uscite DisplayPort x 3 (v1.4) / HDMI x 2 (2.1) Dimensioni: 29.99 x 12.69 x 5.17 cm

CPU AMD

Per la versione AMD della configurazione PC da 2.000 Euro, la scelta della CPU ricade sull’ottimo Ryzen 5 5600X, un processore in grado di offrire ottime performance in gaming ad un prezzo adeguato alla configurazione. Si tratta di una CPU basata su architettura ZEN 3 e processo produttivo a 7 nm che propone 6 core e 12 thread con una frequenza base di 3.6 GHz ed una frequenza di boost di 4.4 GHz.

Nome: Ryzen 7 3700X Core: 6 Threads: 12 Frequenza base: 3.7 GHz Frequenza boost: 4.6 GHz Socket: AM4

Il processore viene abbinato ad una scheda madre ASUS PRIME PRO X570, un prodotto di fascia alta con una dotazione molto ricca ed ideale per rappresentare il punto di partenza dell’intera configurazione. L’accoppiata processore – scheda madre presenta un costo complessivo di poco inferiore ai 600 Euro rapportandosi bene al budget complessivo di 2.000 Euro della configurazione.

CPU Intel

La versione Intel del PC da gaming da 2.000 Euro può puntare sul nuovo Intel Core i5-11600K, già un riferimento del mondo videoludico su PC. Il processore è un Comet Lake a 14 nm dotato di 6 core e 12 thread con una frequenza base decisamente elevata, pari a ben 4.1 GHz, ed una frequenza di boost di 4.4 GHz. Appartenendo alla serie “K”, il processo è overcloccabile, con la possibilità di migliorare ulteriormente le performance.

Nome: Intel Core i5-11600K Core: 6 Threads: 12 Frequenza base: 3.9 GHz Frequenza boost: 4.9 GHz Socket: LGA 1200

Per quanto riguarda la scheda madre, invece, è possibile puntare MSI MPG Z590 GAMING FORCE, un’eccellente base di partenza della configurazione. Si tratta di una scheda madre completa, con una ricca dotazione e con soluzioni specifiche sia per la dissipazione del calore che per la gestione di funzioni avanzate come l’overclock. Anche in questo caso, l’accoppiata di processore e scheda madre presenta un costo complessivo che rientra nella fascia tra 550 e 600 Euro.

Gli altri componenti: RAM e SSD

Per completare la configurazione puntiamo su almeno 16 GB di memoria RAM scegliendo le Corsair Vengeance RGB PRO 16 GB che comportano una spesa di circa 100 Euro. C’è margine per raddoppiare (anche in un secondo momento) la dotazione di RAM con un investimento di ulteriori 100 Euro per raggiungere i 32 GB, un quantitativo più che sufficiente per non avere problemi in gaming e non solo. Da notare che le schede madri incluse nelle configurazioni, sia AMD che Intel, includono quattro slot per le RAM.

L’archiviazione può essere gestita in modo ottimale da una memoria SSD NVMe PCIe M.2 come la Sabrent Rocket da 1 TB di spazio d’archiviazione. Probabilmente, per far spazio a tutti i giochi di cui si ha bisogno sarà necessario un secondo disco di archiviazione. Considerando il livello complessivo della configurazione, è assolutamente da escludere l’ipotesi di un hard disk meccanico. C’è spazio a sufficienza per collegare degli SSD SATA per espandere lo spazio d’archiviazione.

Gli altri componenti: alimentatore, dissipatore e case

Una configurazione PC da 2.000 Euro non può badare a spese per quanto riguarda l’alimentatore. Un PC di questa fascia di prezzo deve poter contare su di un componente affidabile sotto tutti i punti di vista. Una buona soluzione è rappresentata da NZXT C750 Gold. Si tratta di un’ottima serie di alimentatori con certificazione 80+ Gold. Per questa configurazione è possibile puntare sulla versione da 750 W o su quella da 850 W che presentano prezzi molto simili.

Al fine di tenere sotto controllo le temperature, è possibile puntare sul dissipatore a liquido AIO NZXT Kraken X63. Si tratta di un prodotto di ottima fattura che fa il suo lavoro in modo eccellente, risultando il prodotto ideale per una configurazione di fascia alta con un budget da 2000 Euro. La gestione delle temperatura rappresenta un elemento fondamentale ed è necessario puntare su soluzioni efficaci per evitare problemi di surriscaldamento.

Per quanto riguarda il case, al netto dei gusti estetici personali, segnaliamo l’ottimo Phanteks Eclipse P400A. Si tratta di un Midi-Tower con vetro temperato su uno dei lati che mostra tutte i componenti interni del PC. Il case può contare su di un ottimo sistema di ventilazione ed offre soluzioni ideali anche per i giocatori che non possono rinunciare ad un sistema di illuminazione “appariscente”. Naturalmente, per il case ci sono diverse opzioni alternative da considerare ma è comunque consigliabile puntare su prodotti di fascia alta, in linea con tutto il resto della configurazione.

Benchmark: Come girano i giochi su un PC Gaming da 2000 euro?

Quali sono le prestazioni di un PC Gaming da 2000 euro? Come girano i giochi con una configurazione di fascia alta? Volendo sintetizzare al massimo le risposte a queste domande, possiamo dire, banalmente, che i giochi girano bene e che le prestazioni sono ottime. Ovviamente, la risoluzione di riferimento è il 4K, oramai un riferimento assoluto in ambito PC.

Un PC come quello proposto in questa configurazione è pensato per offrire un’esperienza di gioco di alto livello e va abbinato ad un ottimo monitor 4K. Se avete già un monitor con risoluzione più bassa, ad esempio 2560 x 1440 pixel, questa configurazione potrebbe ugualmente fare al caso vostro. Gli fps aumenteranno ed avrete l’hardware giusto, in futuro, per un upgrade.

Torniamo alle prestazioni in 4K. Con questa configurazione, sia nella versione Intel che in quella AMD, il target dei 60 frame per secondo sarà alla portata su numerosi giochi. In alcuni casi, con i titoli più esigenti e con i nuovi che arriveranno nei prossimi mesi potrebbe essere necessario scendere a qualche piccolo compromesso per avere 60 frame stabili.

Di seguito, alleghiamo una serie di video benchmark che mostrano le prestazioni delle componenti di questa configurazione di un PC gaming da 2.000 euro.

Supporto

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Come scegliere un computer per architettura nel 2021? Guida agli acquisti

ATTENZIONE: stai cercando i migliori PC portatili per architettura? Questo è l’articolo che fa al caso tuo.

Domanda a bruciapelo: anche tu, ogni volta che devi scegliere un nuovo computer per fare architettura non sai che pesci pigliare e ti affidi al parere dell’amico “esperto”, che magari non ha la più pallida idea di quali siano i requisiti effettivi di un PC per fare architettura?

Eppure a pensarci bene è una cosa alquanto strana: viviamo praticamente in simbiosi coi nostri PC, ma spesso non abbiamo un’idea precisa di come funzioni un computer e come sceglierne uno adeguato alle nostre esigenze.

Io stesso fino a qualche anno fa ero parte di questa nutrita schiera: il massimo che mi azzardavo a fare era spulciare forum di informatica… senza capire un accidente di quello che c’era scritto e prendendo per buone le scelte fatte da qualcun altro.

Oggi sono molto più nerd di allora, e se all’epoca avessi avuto le nozioni che ho adesso, mi osarei probabilmente risparmiato più di un acquisto avventato.

Insomma, dopo anni di ricerche e approfondimenti, mi sono deciso a condensare quello che ho imparato sull’argomento.

Oggi ti svelerò tutto quello che ti serve per scegliere un computer per fare architettura senza prendere cantonate.

Inoltre ti illustrerò in dettaglio il ruolo di ciascun componente in un PC per fare architettura, e come questi componenti vengano sfruttati dai software che usi nel tuo lavoro o nei tuoi studi.

C’è tanta carne al fuoco, quindi direi di non perdere altro tempo e di iniziare.

Forza, andiamo!

Un computer per fare architettura deve rispondere ad esigenze specifiche!

La chiave per costruire un buon computer per fare architettura sta nell’individuare il tipo di utilizzo che ne farai, definendo scenari d’uso e software da installare nel modo più specifico possibile.

Ad esempio, AutoCAD, la Suite Adobe, e magari Rhinoceros e SketchUp per la modellazione, non hanno bisogno di una workstation ultrapotente.

Per questo tipo di utilizzo, un computer per fare architettura di fascia medio-alta è tutto quello che ti serve: ad esempio, la configurazione budget che potrai vedere alla fine di questo articolo costituisce un ottimo compromesso tra costo e performance, e sarà in grado di accompagnarti nei tuoi studi e nei workshop senza battere ciglio.

Tuttavia, a mano a mano che i progetti diventano più grandi e più articolati le cose si complicano e, soprattutto in ambito professionale, entrano in gioco veri e propri vampiri di risorse come 3D Studio Max e Revit.

Capiamoci, un computer per fare architettura di fascia media già soddisfa i requisiti minimi di queste due applicazioni, e per lavori relativamente semplici è ancora un’opzione valida… ma tieni presente che all’aumentare della complessità dei progetti, l’uso di risorse aumenta esponenzialmente.

In particolar modo Revit, essendo a grandi linee un sistema di gestione di database, deve continuamente calcolare le relazioni tra i diversi elementi del progetto: un compito strettamente legato alla velocità di calcolo del processore.

3D Studio Max dal canto suo, oltre che dalla potenza di calcolo, trae enormi vantaggi da una memoria video dedicata per garantire un viewport fluido e ben funzionante anche in presenza di milioni di poligoni a schermo.

Ambedue i software richiedono un’ampia quantità di memoria: Revit consuma una quantità di memoria di sistema pari a circa 20 volte la dimensione del file aperto (senza contare la memoria consumata da ciascuna vista aperta), e 3D Studio Max è altrettanto esoso, soprattutto per scene con link importati da Revit e in fase di rendering.

Insomma, è a questo punto che dovresti iniziare a puntare ad una workstation.

Fatta questa doverosa premessa, tuffiamoci nel vivo dell’articolo e vediamo assieme come scegliere i componenti di un computer per fare architettura!

Aspetta, ho un’idea! E se comprassi un Mac?

Qui mi tocca essere oggettivo, e te lo dirò senza troppi giri di parole.

Se stai valutando l’acquisto di un nuovo computer per fare architettura il mio consiglio è quello di optare per un PC anziché un Mac.

Apple presenta delle limitazioni significative, soprattutto relativamente alle prestazioni dell’hardware.

Riguardo all’aspetto software, l’assenza di 3DS e Revit per Mac incide soprattutto nelle realtá professionali di alto profilo, in cui la Suite Autodesk è in una posizione di monopolio. Tuttavia, le alternative esistono e sono ben consolidate, sia nel BIM, grazie ad Archicad, che nel settore della visualizzazione architettonica, in cui Cinema4D si difende più che egregiamente (e anzi, per alcuni aspetti funziona addirittura meglio di 3DS Max).

Purtroppo, l’hardware offerto da Apple negli iMac e nei Macbook, oltre a non essere orientato per l’utilizzo in ambiti professionali, ha prezzi esagerati se confrontato con le controparti PC. E in effetti, Apple é molto carente sul versante della personalizzazione del computer in base alle proprie necessità.

Considera sempre che nel prezzo di un Mac rientra il design, un fantastico monitor Retina, il valore aggiunto dal brand (che assicura una maggiore rivendibilità all’usato), l’assistenza e la stabilità del sistema operativo, mentre per un PC c’è da tenere conto dell’assemblaggio e del tempo speso per ricercare i componenti al miglior prezzo.

Tuttavia è innegabile che un Mac sia molto più difficile da aggiornare di un PC e che la gamma di componenti hardware offerta da Apple sia decisamente troppo limitata rispetto alle esigenze in continua evoluzione dell’industria della progettazione architettonica.

Ok, ho detto la mia! Spero che tu ora abbia gli elementi necessari per scegliere in modo informato tra Mac e PC :)

La CPU: velocità di calcolo senza perdersi nella scelta.

La scelta del processore (o CPU, Central Processing Unit) è probabilmente l’impresa più tosta nella costruzione di un computer per fare architettura. Siamo onesti, non è che tutti quei numeri, sigle e lettere siano proprio user-friendly, semmai il contrario!

Innanzitutto, devi sapere che il mercato dei processori è conteso tra due grandi aziende: Intel e AMD. Sebbene dal 2006 quest’ultima non sia stata in grado di competere con Intel, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni dei processori di top gamma, i primi giorni di marzo del 2017 hanno segnato un punto di svolta epocale nel mercato delle CPU, nonché il ritorno in grande stile di AMD.

Sì, perché marzo 2017 è stato il mese di lancio dei processori Ryzen 7, che hanno a tutti gli effetti rivoluzionato il mercato dei PC desktop grazie a una nuova architettura hardware lanciata a prezzi imbattibili, se confrontati a parità di performance con quelli praticati da Intel.

Ma prima di parlare meglio dei nuovi processori Ryzen 7, diamo prima un’occhiata alle differenze tra i processori Intel e facciamo luce sul significato di sigle e termini tecnici del mondo delle CPU.

I processori Intel

Intel offre altre 3 famiglie di processori oltre a Core: Celeron, Pentium e Xeon.

Le prime due sono pensate soprattutto per PC adibiti ad un utilizzo quotidiano e domestico, e non raggiungono i livelli di complessità e di performance richiesti in un computer per fare architettura, garantiti invece dalla famiglia Core.

La famiglia Xeon è dedicata alle CPU da workstation, pensate per carichi di lavoro estremi e per applicazioni che necessitano del maggior numero di core possibili (ossia più processori fisici nella stessa CPU che lavorano in parallelo). Con le dovute distinzioni (a cui daremo un’occhiata tra poco), le operazioni di rendering andrebbero svolte su una CPU col maggior numero possibile di core.

I processori della linea Core si dividono, a loro volta, nelle famiglie Core i3, Core i5 , Core i7 e Core i9.

I numeri costituiscono solo un’indicazione convenzionale di prestazione del modello, e non hanno nulla a che fare con le specifiche tecniche del processore. Più alto è il numero che definisce il modello, migliori saranno le prestazioni del processore in questione: un i7 sarà più potente di un i5 che, a sua volta, sarà più performante di un i3.

I Core i3, i modelli più economici della gamma Core, sono rivolti ad un’utenza senza troppe pretese. Sono l’ideale per l’uso home and office: navigazione web, social networking, suite Office e fruizione di contenuti multimediali base. Queste CPU montano due core e sfruttano la tecnologia Hyper-threading… ok, forse sto andando troppo sul complicato! Per il momento ti basti sapere che la tecnologia Hyper-threading permette al processore di organizzare in maniera più efficiente le operazioni eseguite da un singolo core. L’Hyper-threading è una manna dal cielo nelle operazioni di rendering, video editing e per tutte quelle applicazioni che sfruttano più core alla volta. Ah, prima che tu me lo chieda, la risposta è sì: buona parte dei software che utilizzi sul tuo computer per fare architettura sfruttano più core contemporaneamente ;-)

Se gli i3 non sono il massimo per un computer per fare architettura, alcuni modelli della linea Core i5 costituiscono un buon compromesso tra performance e costo, e costituiscono la scelta migliore per chi vuole costurire un pc da gaming. La maggior parte delle versioni desktop di questi processori montano 4 core fisici e sono in grado di decidere automaticamente se è necessario concentrare la potenza della CPU in un core singolo a scapito degli altri (ad esempio, quando usiamo applicazioni che sfruttano un solo core) attraverso la tecnologia Turbo Boost. Questi processori hanno anche una memoria grafica dedicata per operazioni base a basso consumo ma non sfruttano l’Hyper-threading.

Arriviamo ai Core i7, dedicati ad un uso professionale e decisamente più costosi. Tutti i processori della linea i7 sfruttano l’Hyper-threading; a seconda del modello, montano da 4 a 8 core fisici e supportano l’inserimento di un numero che varia dai 2 agli 8 banchi di memoria RAM. Insomma, nella linea i7 c’è una varietà di processori tra loro molto differenti che, in genere, hanno una migliore grafica integrata, un Turbo Boost più efficiente e, soprattutto, una migliore cache. La cache di un processore serve a immagazzinare temporaneamente i dati usati più frequentemente per velocizzare le operazioni più comuni, ed è una specifica molto importante al momento di valutare l’acquisto di una nuova CPU (non solo in un computer per fare architettura!).

Infine, i Core i9 sono il top di gamma dell’offerta desktop proposta da Intel. I processori della linea i9 dalla decima generazione in poi montano da 8 a 10 core fisici, con una frequenza massima di 5,3 GHz. Sono una bestia strana, perché si collocano a metà strada tra l’uso consumer e quello professionale, senza essere né l’una, ne l’altra cosa, mentre per il gaming… beh, sono decisamente esagerati, e sono a tutti gli effetti sprecati in quel tipo di segmento.

Ok, ci sei ancora? Adesso fai un bel respiro profondo: se la cosa ti è sembrata complicata fino a questo momento, devi sapere che ciascuna linea contiene al suo interno più modelli, ciascuno con la sua frequenza base, la frequenza raggiungibile tramite Turbo-boost (se abilitato), la propria cache e uno specifico numero di core e di thread (questi due numeri coincidono nel caso l’Hyper-threading non sia supportato)…

“Abbi pietà di me, ora ho più confusione di prima!”

Ok, la smetto! Ma prima di passare al paragrafo successivo, un ultimo sforzo e un piccolo trucco per orientarsi tra le decine di modelli proposti da Intel e non perdersi nella scelta.

Ogni modello della linea Core è contrassegnato da una sigla standard. Prendiamo ad esempio due tra i processori più popolari nella linea i7:

Comprendere come funziona il sistema di numerazione Intel ti dà il vantaggio di capire a grandi linee cosa offre un processore e di poterlo confrontare facilmente col resto dei modelli presenti nella linea di appartenenza.

Innanzitutto, il suffisso i seguito dal numero indica la linea a cui appartiene il processore (in questo caso, la linea i7).

Dopo il trattino, compare un numero di 4 cifre. La prima cifra indica la generazione del processore. Al momento, Intel sta iniziando a rilasciare i processori di 7° generazione dal nome in codice Kaby Lake, quindi, a seconda del tuo budget, potresti decidere di aspettare che la gamma completa dei processori Kaby Lake sia sul mercato, oppure sfruttare il calo di prezzi dei processori di 6° generazione (Skylake). In questo caso, il nostro i7-6700K appartiene proprio alla 6° generazione.

Le ultime tre cifre identificano il modello del processore. Puoi usare questo numero per confrontare prodotti appartenenti alla stessa linea. Molto semplicemente, a performance migliori corrisponde un numero di modello più alto: ad esempio, un i5-6600 sarà più performante di un i5-6500.

Infine, in alcuni casi è possibile che il numero di 4 cifre sia accompagnato da una o due lettere. K significa che il moltiplicatore del processore è sbloccato (unlocked), ossia che è possibile modificare manualmente la velocità di frequenza della CPU entro certi limiti. Questa operazione si chiama overclocking, ed è sconsigliata agli utenti non esperti. La presenza di una lettera T indica che il processore è ottimizzato per quanto riguarda i consumi.

Inoltre, nelle CPU dedicate ai notebook, è possibile anche trovare le sigle H, HQ, HK e U: la presenza di una H indica che il processore contiene un’unità grafica dedicata ad alte prestazioni, Q indica che il processore è un quad core (ossia, presenta 4 core) e la U indica processori meno performanti che, utilizzando meno energia, migliorano la durata della batteria.

Se vuoi avere maggiori info sul processore da installare nel tuo prossimo computer per fare architettura, Intel mette a disposizione ARK, ossia un database inestimabile di specifiche tecniche dei prodotti.

I processori AMD

Come accennavo all’inizio del paragrafo, a marzo 2017 AMD ha rilasciato l’attesissima linea di processori Ryzen 7. La gamma comprende i modelli 1800x, 1700x e 1700, tutti e tre equipaggiati con ben 8 core e 16 threads.

Senza addentrarci troppo a fondo nelle caratteristiche hardware, la differenza fondamentale tra questi tre processori risiede nelle velocità dei singoli core di ciascun modello, rispettivamente 3.6, 3.4 e 3.0 GHz. Tutti i processori Ryzen 7, sfruttano una tecnologia chiamata Precision Boost, in grado di aumentare il clock in base alle necessità dell’applicazione utilizzata fino a rispettivamente 4.0, 3.8 e 3.7GHz.

Inoltre, le CPU che terminano col suffisso X, permettono addirittura di superare il limite di frequenza delineato dal Precision Boost in presenza di un raffreddamento adeguato, grazie alla tecnologia XFR (Extended Frequency Range).

Grazie ai loro 8 core, queste CPU sembrano eccellenti per una workstation e per sfruttare al meglio applicazioni avide di thread, come i motori di rendering. Ma la forza della linea Ryzen 7 sta nel suo incredibile rapporto prezzo/performance: basti pensare che queste CPU se la giocano praticamente ad armi pari con le CPU Intel di sesta generazione della stessa fascia… ad una frazione del prezzo! Laddove un processore Intel 6900k (8 core e 16 threads) è introvabile a meno di 1000 €, un Ryzen 1800x è disponibile a poco più di 500€. Il 6900k offre prestazioni leggermente migliori nelle applicazioni che sfruttano un singolo core, ma le differenze sono pressoché impercettibili all’utente medio.

Essendo dotate di una nuova architettura, le CPU Ryzen non sono ancora ottimizzate al 100% per tutte le applicazioni, soprattutto per via del monopolio di Intel durato oltre 10 anni, che ha forzato gli sviluppatori di applicazioni a concentrarsi solo su un tipo di architettura. Tuttavia è solo questione di tempo prima che le nuove CPU AMD possano davvero essere sfruttate al meglio.

Per quanto mi riguarda, sono convinto che siano già un acquisto estremamente valido e da considerare assolutamente per la configurazione di un computer per fare architettura.

La RAM: sfatiamo alcuni miti.

Lo scopo della RAM in un PC è quello di immagazzinare informazioni a breve termine, rendendole disponibili per un accesso rapido. Tutti le applicazioni attive sul tuo computer per fare architettura occuperanno una certa quantità di spazio nella RAM, per conservare i dati temporanei relativi alle operazioni in corso e ai documenti aperti.

Lo spazio disponibile nella RAM è misurato in GB, proprio come gli hard-disk. Molto spesso si tende a pensare che aggiungere più RAM ad un PC possa renderlo più scattante, ma purtroppo non è così semplice. Diciamo che, finché il PC possiede RAM sufficiente per conservare i dati di tutte le applicazioni in uso senza saturarsi, non c’è bisogno di aumentarne la quantità.

“Questa tua ultima affermazione mi sa tanto di supercazzola. Ma se il mio PC va lento come faccio a sapere se ho bisogno di più RAM o no?”

Grazie al pannello Gestione Attività! Premendo CTRL+ALT+CANC e cliccando sul pulsante Gestione Attività potrai richiamare il Task Manager di Windows. Spostandoti sulla tab Prestazioni comparirà questa interfaccia (nel mio caso, è l’interfaccia di Windows 10). Se durante una sessione di utilizzo medio del tuo computer per fare architettura, la memoria utilizzata è pari alla memoria disponibile nel PC, allora è arrivato il momento di aggiungere RAM extra.

Un PC per uso quotidiano o gaming non necessita di più di 8GB di RAM. E per quanto riguarda un PC per fare architettura? Nel caso di un computer per fare architettura, visto che quasi sicuramente ti troverai a generare file molto grandi e lavorare contemporaneamente su più applicazioni notoriamente avide di RAM come Revit e 3D Studio Max, ti consiglio di puntare inizialmente a 16GB.

Fortunatamente, la RAM è tra gli upgrade più economici per un PC, ed è facilmente espandibile man mano che i file diventano più pesanti. Pensa che nel mio lavoro mi trovo quotidianamente a lavorare con file Revit estremamente complessi linkati in 3D Studio Max e persino 64GB di RAM mi stanno stretti a volte!

GPU: anche l’occhio vuole la sua parte.

Qual è la funzione della scheda video in un computer per un architetto? In buona sostanza, la cosiddetta GPU (graphic processing unit) in un PC per un architetto migliora le prestazioni delle operazioni eseguite nel viewport (rotazione e spostamento delle viste, anteprima con ombre…) in tutte le applicazioni 3D e CAD che utilizziamo. Inoltre, la suite Adobe sfrutta la potenza della scheda grafica per rendere alcune operazioni più fluide. Mica poco! Soprattutto se stai lavorando ad un modello 3D particolarmente complesso, una GPU adeguata può aiutarti a risparmiare un bel po’di tempo.

E non solo: alcuni motori di rendering, invece che contare sulla potenza bruta della CPU, sfruttano al 100% la GPU. Ad esempio, Lumion, uno tra i software più intuitivi e popolari per creare animazioni, usa la GPU per elaborare i fotogrammi. La stessa anteprima in tempo reale di V-Ray (V-Ray RT) sfrutta la potenza della scheda grafica.

Quindi non c’è scampo: la GPU è un componente che dovrai valutare attentamente nella costruzione del tuo computer per fare architettura. Ma la buona notizia è che per avere un viewport fluido non hai bisogno di una scheda video stellare o particolarmente costosa.

Ok, qui ci vuole un bel momento spiegone per i profani. Sul mercato consumer esistono due grandi categorie di GPU: le GPU da gaming (Nvidia GTX e AMD Radeon) e le GPU da workstation (Nvidia Quadro e AMD FirePro). Bene, tieniti forte perché sto per rivelarti il segreto che i produttori di GPU non vogliono che tu sappia: l’architettura hardware usata nelle GPU professionali, generalmente più costose, e nelle GPU “economiche” da gaming… è esattamente la stessa.

“Eh? E allora perché questa distinzione? Non è che mi stai dicendo fesserie e fai parte della lobby delle schede grafiche da gaming?”

Per quanto sia io stesso un gamer appassionato, non è questo il caso! La differenza principale tra schede da gaming e schede da workstation è che le ultime hanno delle funzioni aggiuntive per la creazione di contenuti di alto livello e vengono costruite secondo criteri di qualità più severi.

Cosa ancora più importante, le GPU Quadro e FirePro supportano driver certificati dagli sviluppatori delle applicazioni, tra cui mamma Autodesk. Questo processo di certificazione dei driver è piuttosto costoso per i produttori… anche se non è detto che una certa combinazione di GPU, driver e software funzioni alla perfezione, e il rischio di glitch è sempre dietro l’angolo. Soprattutto ciò non significa che le schede grafiche da gaming non supportino ugualmente le applicazioni Autodesk, visto che sono programmate in modo da poter essere supportate dal maggior numero possibile di configurazioni hardware. Il risultato è che moltissimi professionisti usano schede grafiche da gaming nelle proprie workstation.

Questa tendenza è ancora più comprensibile guardando il rapporto costo/prestazioni, dal quale saltano all’occhio dati abbastanza scioccanti. Prendiamo ad esempio la generazione precedente di schede video (i prezzi finali per le nuove Quadro non sono ancora stati rilasciati) e mettiamo a confronto il top di gamma da gaming, la GTX Titan X, con la Quadro M6000: la prima disponibile a circa 1000 $ e la seconda a 5000 $. Ebbene, questi benchmark ci dicono che le prestazioni delle due GPU sono praticamente identiche, e in alcuni casi la Titan X supera addirittura la sua controparte workstation.

Quindi, per concludere, scegliere una GPU workstation in un PC per un architetto ha senso solo in situazioni estremamente specifiche e altamente professionali: una buona scheda da gaming potrà coprire completamente le tue necessità.

A seconda delle tue esigenze, potrai decidere il budget da assegnare al comparto grafico: per lavori di viewport non troppo complessi, ti consiglio di orientarti su una Nvidia GTX 1050 Ti o una Nvidia GTX 1060, probabilmente la soluzione col miglior rapporto costo/performance. Se invece vuoi assicurarti ottime performance anche negli anni a venire, usi motori di rendering che sfruttano la GPU oppure lavori su modelli estremamente complessi, potresti considerare di investire in una Nvidia GTX 1070 o addirittura una Nvidia GTX 1080, ottime scelte anche per GPU rendering spinto.

E AMD? Radeon e FirePro sono ottime schede video, ma per quanto riguarda il GPU rendering e la compatibilità con alcuni software di modellazione 3D si trovano ancora una spanna sotto i prodotti Nvidia, e stanno iniziando a riguadagnare terreno solo in tempi recenti. Per questo motivo, in questo articolo ho deciso di non analizzare le GPU AMD.

Storage: lunga vita agli SSD (ma l’hard disk non è morto).

Performance e velocità ti stanno particolarmente a cuore? Allora l’acquisto di un SSD è un investimento praticamente obbligato, soprattutto in un computer per fare architettura. Ma facciamo un passo indietro: i solid-state drives (SSD) sono dispositivi di memorizzazione che utilizzano circuiti per immagazzinare dati. La differenza con gli hard disk drives (HDD) è sostanziale, visto che questi si basano su dispositivi di memorizzazione magnetici o ottici, combinati a parti meccaniche.

Fino a 5-6 anni fa, gli SSD erano ancora poco diffusi ed estremamente costosi. Fortunatamente, la gamma di soluzioni presenti sul mercato oggi è molto più ampia: sostituire un hard disk meccanico con un nuovo SSD è diventato un upgrade semplice e alla portata di chiunque per dare nuova vita ad un sistema di qualche anno fa, nonché una scelta obbligata nel tuo prossimo computer per architettura.

La differenza tra HDD ed SSD è abissale, ed è particolarmente evidente nei tempi di avvio ed esecuzione del sistema operativo, delle applicazioni e nel caricamento dei file.

Tuttavia, lo spazio di archiviazione di un SSD non è ancora economico come quello di un HDD: per un drive da 1TB di qualità media, come questo SSD Crucial, la spesa non è inferiore ai 250 €. Se ci spostiamo verso il top di gamma del mercato SSD, come il Samsung 960 EVO NVMe M.2 1TB, i prezzi lievitano ben oltre i 450 €! Questo prezzo è anche dovuto al fatto che il Samsung 960 EVO è tra i primi SSD a usare l’interfaccia M.2. Grazie a questo tipo di connessione, gli SSD vengono montati direttamente sulla scheda madre, e non hanno più bisogno di esservi connessi tramite cavo (l’interfaccia SATA).

Quindi, come sfruttare la velocità di un SSD, mantenendo una quantità decente di spazio di archiviazione nel tuo bel computer per architettura nuovo di zecca? Affiancando ad un SSD di dimensioni contenute un buon vecchio HDD, usando il primo per il sistema operativo, le applicazioni che usi più frequentemente e i file dei tuoi lavori in corso, e dedicando l’hard disk meccanico all’archiviazione e alle applicazioni meno usate. 256GB per l’SSD del tuo prossimo computer per architettura sono un buon compromesso, anche se il miglior rapporto costo/performance si trova solitamente nei modelli da 512GB.

BONUS! 6 configurazioni per un PC per fare architettura.

Per chiudere in bellezza, mi sono divertito a preparare 6 possibili setup per un computer per fare architettura, divisi per fascia di budget e per architettura della CPU (AMD o Intel). Ho tenuto conto dei prezzi disponibili per ogni singolo componente su Amazon.it, quindi non sono da intendersi come PC già assemblati. Infine, in questi setup non compaiono sistema operativo, mouse, tastiera e soprattutto il monitor, la cui scelta richiederebbe un articolo a sé.

Nota: i prezzi qui elencati sono variabili, e potrebbero subire variazioni (sia al ribasso che al rialzo) col passare dei mesi.

Configurazione #1 e #2: entry-level (budget inferiore a 1000 €)

La prima è una configurazione relativamente low-cost, ideale per uno studente o per lavori non eccessivamente complessi. Questo tipo di setup inizia a mostrare i suoi limiti al momento di elaborare file più consistenti, magari in Revit o 3D Studio Max, o per operazioni di rendering complicate. Tuttavia, per CAD, suite Adobe, e modellazione 3D o BIM non esageramente complessi, un computer così configurato costituisce un ottimo compromesso tra prezzo e performance.

CPU Intel

Totale: 818.49 € (IVA inclusa)

Pur non presentando componenti top gamma, questa configurazione è perfetta per iniziare e include un piccolo SSD per il sistema operativo e i programmi più usati, un HDD da 1TB per l’archiviazione e persino una scheda video GTX 1050Ti con ben 4GB di memoria video. Inoltre, la scheda madre MSI Z170-A PRO supporta processori fino all’i7 6700k e fino a 64GB di memoria, quindi è possibile modulare questa configurazione a seconda del budget.

CPU AMD

Totale: €868.97 (IVA inclusa)

Un piccolo salto di prezzo rispetto alla configurazione basata su processore Intel Skylake: 50€ extra sono ben spesi, se consideri che questa nuovissima CPU Ryzen 5 1600 non solo è equipaggiata con 6 core, ma che questi raggiungono frequenze ben maggiori rispetto alla controparte Intel i5 (la quale monta solamente 4 core). Il risultato? Più velocità per i tuoi rendering e tutte le tue applicazioni CAD e BIM. Rispetto alla prima che ti ho proposto, questa seconda configurazione è inoltre dotata RAM più performante (sia per quantità che per velocità), e di un SSD di capienza maggiore.

Configurazione #3-4: enthusiast/uso professionale (budget di 1250 € circa)

Qui le cose iniziano a farsi interessanti: un computer per fare architettura così configurato permette di eseguire la maggior parte dei lavori in Revit e 3D Studio Max in modo fluido ed efficiente, ed è perfetto per un professionista. Molto simile a quello del mio PC personale, questo setup può essere reso ancora più prestante spingendo leggermente in alto l’asticella del budget.

CPU Intel

Totale: 1292.76 € (IVA inclusa)

L’i7-6700K è stato uno dei miei preferiti nella generazione di processori Skylake, e non a caso è una delle scelte più popolari sia tra i professionisti che tra i gamer. Questa CPU permette di far girare senza problemi tutte le applicazioni più usate nel nostro settore ed è possibile addirittura modificarne leggermente la frequenza base tramite overclocking. Se in futuro dovessi trovarti a lavorare con file più complessi, basterebbe semplicemente aumentare la RAM fino a 64GB (il massimo supportato dalla scheda madre Asus Z170) e scambiare la GPU con una Gigabyte GeForce GTX 1070 8GB.

CPU AMD

Totale: 1239.01 € (IVA inclusa)

Sebbene le frequenze dei core della CPU Ryzen 7 1700 siano inferiori rispetto a quelle presentate dall’Intel i7-6700k, AMD vince per quanto riguarda la loro quantità: ben 8 core per questo gioiellino di processore, contro i 4 offerti dall’ i7-6700k. E ormai l’avrai capito, più core significa maggiore velocità di rendering e di elaborazione dati in BIM. Insomma, per fartela breve, 50€ in meno rispetto alla configurazione precedente che si traducono in una CPU leggermente meno veloce ma dotata di più unità fisiche di elaborazione, una RAM più veloce e un HDD più capiente.

Configurazione #3: workstation ad alte prestazioni (budget di 3000 € circa)

Sebbene esistano setup ben più costosi, basati su CPU Intel Xeon, un PC per fare architettura così configurato è dedicato a chi svolge lavori estremamente complessi, o lavora nel settore della visualizzazione architettonica a tempo pieno ad alti livelli.

CPU Intel

Totale: 3153.95 € (IVA inclusa)

La CPU che ho scelto per questa configurazione è una vera e propria macchina da guerra. L’i7-6900K è una gioia per chi lavora con file molto complessi in Revit e 3D Studio Max grazie ai suoi 8 core: ogni singolo core ha una frequenza più bassa dei singoli core di un i7-6700K, ma la quantità è doppia ed è comunque possibile raggiungere le stesse frequenze per ciascun core con un modesto overclocking e un buon raffreddamento. Con 64GB di RAM e una GeForce GTX 1070 (o addirittura una Asus GeForce GTX 1080 8GB STRIX, aggiungendo circa 250 €), questo PC per fare architettura non avrà alcun problema a gestire anche i file e i modelli 3D più complessi e ricchi di informazioni… e se non dovessero bastare, la scheda madre MSI X99A supporta fino a 128GB di RAM e il montaggio di 3 schede video in parallelo.

CPU AMD

Total: 2767.58 € (IVA inclusa)

Pochi giri di parole: la nuova CPU AMD Ryzen 7 1800x offre prestazioni simili a quelle offerte dall’ i7-6900K, ma alla metà del prezzo. Un risparmio di oltre 600€, da poter eventualmente reinvestire in componenti hardware più performanti (nel caso di questa configurazione, ho inserito una GPU GeForce GTX 1080 Ti) o magari in un buon monitor.

Per chiudere…

Questo corso intensivo di informatica per architetti è finalmente giunto al termine! Nonostante oggi mi sia concentrato soprattutto sui PC desktop, le informazioni che ti ho illustrato nel post saranno essenziali nel prossimo articolo, quando ti spiegherò come scegliere un portatile per fare architettura. Sicuramente avrai qualche domanda che ti frulla ancora per la testa: i commenti qui in basso sono il posto migliore per esprimere i tuoi dubbi ;)

Soprattutto se sei uno studente fuori sede o un giovane professionista che si sposta in Italia o all’estero, sai benissimo quanto sia importante avere con sé un laptop con cui poter lavorare in modo efficiente. I criteri per valutarne l’hardware sono gli stessi che ti ho illustrato in questo articolo ma entrano in gioco alcuni fattori supplementari. Tempo al tempo: te ne parlerò in dettaglio nel secondo post di questa serie.

Per adesso ti auguro un felice 2017, e ci vediamo alla prossima!

Federico

I 10 Migliori PC per Editing Video (Fissi e Portatili)

Vediamo ora quali sono i migliori PC per editing video , fissi e portatili, con caratteristiche e prezzi per tutte le necessità.

I computer portatili si sono evoluti di molto nel corso degli anni, permettono di lavorare in mobilità , a parità di prestazioni costano generalmente di più dei fissi , e difficilmente possono essere aggiornati nelle componenti hardware.

Innanzitutto va scelta la tipologia di PC. I computer fissi offrono in generale una p otenza di calcolo elevata , e possono essere aggiornati nelle componenti fondamentali nel corso del tempo. Sarà quindi possibile aggiornare RAM, scheda madre, schede video e così via. Non possono, ovviamente, essere sfruttati in mobilità e per poterli usare occorrerà munirsi di mouse, tastiera e schermo.

Il video editing comprende una serie di attività che vanno dalla semplice selezione delle clip, passa per il montaggio e il color grading e si conclude con l’esportazione. Nella scelta del PC giusto per il montaggio video ci sono una serie di parametri di cui tenere conto, vediamoli brevemente.

Ormai da qualche anno Microsoft è entrata nel settore dell’hardware con la linea di computer portatili Surface. La macchina che meglio rappresenta la filosofia del 2 in 1 di Microsoft è sicuramento questo Surface Book 3 che è il miglior pc portatile 2 in 1 per editing video, con schermo grande e ben calibrato.

Lo schermo è disponibile nelle dimensioni da 13,5 o 15 pollici (noi consigliamo quest’ultima versione), entrambi con un rapporto di 3:2, ottimo per lavorare su fotografie e video. I tagli di memoria RAM LPDDR4x arrivano fino a 32 GB, una caratteristica molto importante per far girare più software pesanti contemporaneamente.

Purtroppo le porte a disposizione non sono molte: ci sono due porte USB, una tipo C e l’altra tipo A, uno slot per schede SD full size e la porta proprietaria di Microsoft. Questa porta ha una duplice funzione: non solo ricarica la macchina, ma acquistando l’HUB proprietario è possibile espandere la connettività del computer.

Nonostante le dimensioni, nella configurazione base è molto leggero: si tratta di una macchina che parte da 1,5 KG. Lo schermo può essere staccato dalla tastiera e usato come tablet. Tastiera e schermo hanno due batterie separate, che si scaricano con tempi diversi e che non possono ricaricarsi vicendevolmente. Il risultato è che, usando solamente lo schermo, questo si scaricherà molto velocemente e non potrà essere ricaricato dalla tastiera.

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